venerdì 28 ottobre 2016

Il palazzo del Genio di Asdèldow



"Così la mia Fatina arrivò, scivolando rapida negli anfratti della montagna, al palazzo del Genio, che era tutto lustrato e impreziosito da centinaia di decorazioni di vetro" (da "Hairam Regina").


domenica 23 ottobre 2016

Dama Herwion della Mandragora



"Nel guizzo di quel bagliore che le colpì le iridi di topazio verde, fu come perdermi in un sentiero che, al crepuscolo, si tuffa tra le ombre sconosciute della foresta" (da "Hairam Regina").


martedì 18 ottobre 2016

L'imperatrice Tewirneh




"... era resa ancor più radiosa da una cascata di boccoli biondi, un biondo bruno, ocra, simile al pelo dei cammelli, che acceso dal sole della sera diventava come oro lucente" (da "Hairam Regina").



lunedì 10 ottobre 2016

Gli abiti stregati di Medul On




"Da quel silenzio senza luce apparve progressivamente un chiarore lunare, e vidi quel chiarore adagiarsi sulle superfici di una stanza colma di vesti femminili dalle fogge più varie" (da "Hairam Regina").


mercoledì 5 ottobre 2016

Eselmir: una battaglia di scelte morali



La nuova locandina del videogioco "Eselmir e i cinque doni magici" (in corso di sviluppo), rilasciata oggi da Stelex Software, mostra un nuovo artwork realizzato da Sebastiano B. Brocchi per illustrare una scena di battaglia. Immagine resa ancor più impressionante dall'aspetto originale dei personaggi in primo piano, gemelli siamesi in armatura regale, dai vistosi elmi decorati con corna di stambecco. 
A proposito di questa scena, l'autore spiega che il gioco, proprio come le sue controparti letterarie, non porrà il giocatore di fronte a una netta distinzione tra buoni e cattivi, o meglio non dobbiamo immaginare di trovarci di fronte a stereotipati conflitti tra uno schieramento che rappresenti il bene e un altro che rappresenti il male. Per ogni personaggio o fazione si è cercato di delineare dei percorsi umani, delle motivazioni credibili (sempre, naturalmente, nell'ottica di vicende fantastiche) che li spingessero ad agire o combattere per un certo scopo. Il torto o la ragione non sono mai solo da una parte. E anche le scelte compiute in buona fede dal protagonista, in certi casi potranno procurare conseguenze nefaste.  
La "morale della favola", in questo caso, non sarà una strada lineare che si snoda tra un "bianco" e un "nero" facilmente distinguibili, bensì un sentiero tortuoso che attraverserà diverse zone grigie... 

lunedì 3 ottobre 2016

I due grandi Leviatani



Le cronache e i miti del continente di Gaimat parlano a più riprese di due ancestrali dragoni o Leviatani (traduciamo così il termine Pirin "Purharnohi"), guardiani della sacra montagna Adhìrshagg prima che gli Dei vi si insediassero. Sappiamo che uno di questi era bianco e l'altro era nero, definiti anche "il fulgente" e "l'oscuro". Alcuni ritengono che questi esseri personificassero il bene e il male, ma la loro vera origine e il loro ruolo sono piuttosto enigmatici, perdendosi in epoche remote e troppo nebulose per essere ricordate. Gli affreschi e le miniature che li raffigurano li dipingono come esseri colossali, dei rettili alati con sette teste di cobra e corpi simili a grosse lucertole. La loro nascita è ignota: i teologi ritengono impossibile che essi fossero preesistenti a Inkahal, perciò credono che i Leviatani possano essere una delle prime creazioni del Dio supremo. I due Purharnohi vengono anche descritti come esseri molto sapienti e in grado di comunicare con gli Dei, come testimoniano gli eventi mitici della Prima Era. Alcuni attribuiscono loro anche la creazione delle varie stirpi di draghi che popolarono in seguito il continente.