venerdì 1 aprile 2016

I Daja, sacerdoti della foresta



Il termine Daja, traducibile come "druido" o "sciamano", si riferisce a un'antica e molto rispettata casta di maghi della foresta. Questi ultimi conducono perlopiù vite da eremiti in luoghi solitari come grotte, cascine, capanne sugli alberi o case scavate nella roccia; con l'unica compagnia degli animali o, in certi casi, di un discepolo. Esistono tuttavia particolari occasioni e festività legate ai cicli naturali, durante le quali i druidi si ritrovano in concilio presso santuari megalitici o cerchi di dolmen per discutere fra loro, presentare i nuovi discepoli al consiglio degli anziani e celebrare riti tramandati dalla loro comunità. Alcuni druidi ricevono presso i loro eremi i malati che si presentano loro bisognosi di cure, oppure sono essi stessi che visitano sporadicamente i villaggi per prestare soccorso ai sofferenti. Ogni Daja dispone di un bastone o scettro magico per scagliare incantesimi, spesso intagliato e decorato con simboli animali o vegetali; e di un dajason o falcetto d'oro per cogliere le erbe officinali. Si dice che i Daja più sapienti siano persino in grado di assumere le sembianze dei loro animali totemici. 

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