mercoledì 22 aprile 2015

Re Faaiyasel e il Nano




Faaiyasel, nome di un imperatore di Hagardtyh della Settima Era, significa "Lunghi baffi". Piuttosto curioso, dal momento che tutti quelli che l'hanno incontrato sostengono che non li portasse...

Esiste anche un aneddoto, al tal proposito, riportato negli ambienti di corte ad Hagardty. Si narra che, un giorno, giunse a palazzo un ardito esploratore della stirpe dei Nani, soprannominato Grillo del monte Innijadis in quanto abile scavatore di gallerie, una delle quali gli aveva fatto scoprire un tesoro nascosto nella suddetta montagna del  regno di Melim Hè. Siccome il tesoro conteneva alcune importanti reliquie provenienti da Hagardtyh, il Grillo fu accolto con grandi onori presso la corte imperiale dove re Faaiyasel si disse fermamente intenzionato a ricompensare generosamente il Nano che gli aveva riportato i preziosi oggetti. 

Durante un banchetto, il Grillo, che non era certo abituato alla compostezza dei rituali di corte, ebbe la sfacciataggine di chiedere apertamente: "Imperatore, di grazia, posso sapere perché mai, pur avendo avuto in sorte questo nome, di lunghi baffi, sul vostro viso, non ne vedo traccia?".

Sebbene la domanda se la fossero posta, già da molto tempo, tutti i presenti al banchetto, nessuno aveva mai osato rivolgerla direttamente al sovrano, temendo di passare per spudorati. 
Il re, invece, non si scompose, e così parlò: "Sono lieto, amico Nano, che me l'abbiate domandato. In realtà voi avete più coraggio di tutti i presenti a questa mensa, fra i quali siedono persino i più valorosi generali del mio esercito! Dovete sapere che, in realtà, da giovane portavo i baffi molto lunghi... da quando erano spuntati non li avevo mai tagliati. Ma poi ricevetti un oracolo: un indovino molto sapiente mi esortò a tagliarmi i baffi - conservandoli in uno scrigno - e non farli più ricrescere fino al giorno in cui qualcuno mi avrebbe chiesto come mai portassi il nome Faaiyasel senza sfoggiare lunghi baffi. A costui avrei dovuto proporre una scelta: diventare ministro del tesoro imperiale, o depositario dello scrigno in cui erano custoditi i baffi che portavo in gioventù". 

Il Nano fu talmente divertito da quella proposta così inconsueta che decise di accettare la seconda offerta, rinunciando così a diventare tesoriere e ricevendo in dono lo scrigno con i baffi del re. Faaiyasel, a sua volta meravigliato dalla risposta del Grillo, gli rivelò un segreto: secondo la profezia, colui che avesse ricevuto lo scrigno avrebbe ottenuto, con esso, la carica di Consigliere Reale. Perché un sovrano deve tributare grande stima a colui che, senza farsi abbagliare dalla ricchezza e magnificenza di ciò che vede trovandosi al cospetto dell'Imperatore, gli fa notare, invece, ciò che manca. Non fosse altro che un dettaglio apparentemente insignificante, come un paio di baffi! 

venerdì 3 aprile 2015

Videogame "Eselmir": foto dal making of




Sempre più impazienti per l'uscita del videogame "Eselmir e i cinque doni magici"? Anche noi! Per addolcire l'attesa, eccovi qualche foto dal making of. Nelle immagini, Stefano Maccarinelli e Sebastiano B. Brocchi, nel "quartier generale" di Stelex Software, si scambiano idee e impressioni su alcune scene del gioco... 
Continuate a seguirci per scoprire ogni mese nuovi aggiornamenti!













giovedì 2 aprile 2015

La saga dei Pirin segnalata su True Fantasy



Il noto portale di fantasy italiano "True Fantasy" ha pubblicato oggi una recensione del romanzo "Le Memorie di Helewen" e segnalato il progetto del videogame "Eselmir e i cinque doni magici". 
Il romanzo viene descritto come "Un high fantasy carico di suggestioni mistiche, riflessioni filosofiche ed elementi fiabeschi. Un vero e proprio labirinto fantastico, costellato di fiorenti civiltà, creature leggendarie, oggetti magici, potenti divinità, luoghi incantati ed epiche battaglie. Il volume è inoltre arricchito da splendide illustrazioni realizzate dall’autore".

Lo scrittore Marco Capodieci commenta "Le memorie di Helewen"




Oggi abbiamo il piacere di condividere con voi il bellissimo commento scritto a Sebastiano B. Brocchi dall'amico e collega Marco Capodieci, romanziere di grande talento e sensibilità poetica (autore di "Nettare" ed "Essenza", Edizioni del Faro) oltre che attore teatrale (ad es. "Dell'Assurdo, un monologo da viaggio"), riguardo alla lettura del primo volume della saga dei Pirin, "Le memorie di Helewen".

Caro Sebastiano,
sono giunto alla fine di questo tuo primo “Pirin” con... emozione: ho infatti riletto subito la dedica che mi scrivesti il 24 ottobre 2014 poiché mi pervade, già da ora, come a Domenir, la voglia di sapere come proseguono le avventure di Re Helewen e perché, come succede quando ti affezioni ad un libro, ti viene difficile il distacco e si comincia a rileggerlo.
Ho letto davvero un buon libro, ricco di elementi e di tante immagini meravigliose, di Alchimia e persino di poesia. Un fiume che avanza lungo distese fantastiche, a ritmi diversi, il quale, con le sue acque, sa toccare – in special modo nelle ultime 150 pagine – il cuore con emozione e sentimento vero. Scritto con attenzione e preparazione, con minuzioso riguardo ai minimi particolari come gli alfabeti, i simboli delle casate... cioè accompagnando il tutto con magnifici disegni (lo sono, dipinti molto belli che arricchiscono ancora di più un mondo nel quale tutti noi, eterni sognatori, vorremmo vivere!).
È un viaggio, come dici tu stesso, come lo è la “Grande Opera”, la nostra Alchimia che amiamo così tanto... così tanto da farci scrivere, per istinto, frasi e frasi, racconti e romanzi, per intere notti e giorni.
E cammin facendo, il tuo libro diventa un compagno che sa seguire l'animo poiché ci si rispecchia, piano piano, in tutti i personaggi, in tutti i sentimenti, gli elementi, le emozioni, gli animali, le fate, i Numi... e perché in noi risuona il cercare il Tutto e, in questo Tutto, noi si cerca la verità, la fantastica Alchimia dell'essere e, non da ultimo, il sentimento per eccellenza: l'Amore incondizionato.
In alcuni momenti del racconto avrei voluto addirittura saperne di più... che mi raccontassi di altri particolari che descrivi di già con maestria...
Ma questa è una mia curiosità personale ovviamente... 
Ho notato, ma solo all'inizio e in alcuni piccoli punti – e lo facevano notare anche a me –, che la descrizione di alcuni passaggi, all'interno delle frasi, diventavano contorti. Credo questo sia dovuto al fatto che – visto che ci sono passato... lo so –, si voglia descrivere con delicatezza il racconto, con “amore” ciò che per noi, nella mente, è già chiaro.
Ma queste mie due piccole note sono davvero niente al confronto di un romanzo imponente, molto bello e affascinante come lo è “Le Memorie di Helewen”.
Coltiva questo tuo talento nella scrittura, nel cercare il significato della vita e nell'Alchimia. Questo tuo primo “Pirin” lo metto al fianco di un altro saggio, “Il Signore degli Anelli”, perché lo credo con tutto l'affetto e l'amicizia, sia degno di chiamarsi “un grande libro”!
... e che il fato ti porti a scrivere l'intera trilogia, e che io sia uno dei molti fortunati tuoi lettori.
Risplenda in te l'oro e la ricchezza dell'anima.


Ricordiamo che Marco Capodieci sarà di nuovo in scena a teatro tra pochi mesi con il nuovo spettacolo "Le Capitaine Sensible". 

Il sito ufficiale di Marco è: http://www.marcocapodieci.com